Stanislao Farri
Stanislao Farri. Nasce a Bibbiano (Reggio Emilia) nel 1924, da Giuseppe, calzolaio, e Luigia Casamatti, contadina.
Lavora alcuni anni col padre; al 1940 risale l'inizio della sua attività di tipografo, alla Tipografia Notari di Reggio Emilia, e poi, dal 1945 al 1955, alla Cooperativa Operai Tipografi, di cui è uno dei soci fondatori. Sempre al 1940 si può fare risalire il suo primo interesse per la fotografia, che crescerà rigoglioso tanto da indurlo, nel 1955, ad abbandonare la Cooperativa Operai Tipografi per dare vita, a Modena, assieme a due amici, a un'impresa di fotografia professionale e di grafica. Due anni più tardi allestisce, nella sua casa di Reggio, uno studio e inizia l'attività che lo vedrà, fino alla fine degli anni Ottanta, lavorare per importanti aziende emiliane e, sempre più, specializzarsi nella riproduzione di opere d'arte, di interni di edifici e nella documentazione della civiltà e della cultura della sua terra. Quest'ultima attività fornisce il materiale illustrativo per numerosi volumi a lui commissionati e per una quindicina di libri, frutto diretto di ricerche fotografiche personali.
Parallelamente all'attività professionale, Farri si dedica, nel tempo libero, alla fotografia amatoriale, accentuando, nel tempo, l'interesse per gli aspetti formali dell'immaginazione e realizzando anche, in camera oscura, elaborazioni e sperimentazioni volte a saggiare e a conoscere procedimenti di sviluppo e di stampa. Negli anni Ottanta si dedica inoltre alla fotografia a colori, e dal 1989 comincia talvolta a utilizzare pellicole all'infrarosso.
Tra le varie mostre a lui dedicate, in Italia e all'estero, vanno ricordate l'antologica di fotografie in bianco e nero promossa dal Comune di Reggio Emilia nel 1976, l'esposizione di immagini a colori organizzata dal CSAC dell'Università di Parma nel 1986 e la mostra dedicatagli dal Musée Nicéphore Niépce di Chalon‐sur‐Saône nel 1993. Nel 1998 è stato designato autore dell'anno dalla FIAF.