Exhibitions
VV8artecontemporanea
sabato 4 dicembre 2021
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Mimmo Paladino
DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS - L’arte di cacciare con gli uccelli
VV8artecontemporanea presenta Mimmo Paladino “ De Arte Venandi cum Avibus ” L’arte di cacciare con gli uccelli, un omaggio dell’artista beneventano al trattato composto da Federico II di Svevia nella prima metà del tredicesimo secolo .
Vernissage
sabato 4 dicembre 2021
17:00
Esposizione
31 dic 2021
al
25 feb 2022
VV8artecontemporanea
Via dell’Aquila, 6/c - Reggio Emilia
“Il viaggio che Mimmo Paladino invita a compiere-attraverso le incisioni dedicate al De Arte Venandi cum Avibus, il grande trattato di falconeria dell’imperatore Federico II di Svevia (1194-1250) – è un percorso iniziatico, suggerito dalla conoscenza profonda della mitica figura imperiale a cui l’artista aderisce anche per averne in comune l’insaziabile desiderio di sperimentare, di superarsi, per essere sempre all’altezza del proprio compito.”
A.L. Trombetti Budriesi
VV8artecontemporanea presenta Mimmo Paladino “De Arte Venandi cum Avibus” L’arte di cacciare con gli uccelli, un omaggio dell’artista beneventano al trattato composto da Federico II di Svevia nella prima metà del tredicesimo secolo .
L’esposizione, aperta da sabato 4 dicembre 2021, si pone in continuità con la proposta della galleria sulla produzione artistica dell’opera grafica ad opera dei più noti artisti contemporanei sulla scena italiana ed internazionale, dopo la mostra dedicata a Sandro Chia nel 2020 e Joe Tilson nel 2019.
Per la prima volta in Italia, in esclusiva presso la galleria di Via dell’Aquila, verrà esposta l’intera cartella realizzata nel 2021, composta da undici incisioni originali a puntasecca, acquaforte ed acquatinta curate ed autografate personalmente dall’autore in un’opera di grande pregio edita in tiratura limitata a trenta esemplari numerati in numeri arabi e dieci in numeri romani. A completare la cartella un testo introduttivo stampato a torchio a cura della professoressa Anna Laura Trombetti Budriesi, docente di Storia Medievale dell’Università di Bologna.
A pochi mesi dalla pubblicazione delle illustrazioni per la nuova edizione italiana del Messale Romano, Mimmo Paladino si confronta nuovamente nel campo dell’illustrazione con un testo antico, tratto ancora dall’eredità medievale. Se nel primo caso la tematica è legata all’ambiente liturgico e celebrativo, nel presente lavoro l’artista si trova ad illustrare un testo laico, un trattato che non è soltanto ascrivibile alla nobile arte venatoria, ma soprattutto al contesto scientifico e classificatorio, all’ambito sapienziale, che nella mente dell’uomo medievale costituisce un tutt’uno con la divina Sapienza, presente in ogni aspetto della vita terrestre. Il trattato di Federico II è stato spesso accompagnato da immagini a margine, che qui compaiono invece al centro della pagina senza testo, facendosi contemporanea testimonianza della capacità dell’imperatore di intelligere, di leggere dentro la realtà delle cose, dall’architettura alla filosofia, dalla fisica all’ornitologia, confrontandosi con saperi anche estremamente diversi dal proprio, quali il pensiero greco e aristotelico, quest’ultimo mutuato dai trattati arabi e mediorientali. Ed è proprio alle conoscenze mediorientali della Falconeria che Federico deve il suo trattato e il suo contributo alle tecniche di caccia in uso ancora oggi. In passato, anche nelle culture asiatiche, si riteneva che il linguaggio degli uccelli fosse una sorta di linguaggio segreto universale: l’ancestrale canto del mondo, che avrebbe consentito a chi ne avesse capito i sistemi di poter avere le chiavi della conoscenza cosmica.
Nel commentare l’opera, la Trombetti Budriesi scrive “Dipanandosi tra rapaci, geometrie, simboli sapienziali e sottolineando la rilevanza dell’incontro tra l’imperatore cristiano e il mondo islamico, il percorso di Paladino – tracciato con segni inconfondibili che mutano a seconda della tecnica incisoria – si compie”. Il Segno di Paladino si fa commento, interpretazione libera al libero sapere: un sapere antico di natura filosofico-sapienziale caro al pensiero medievale, dove nel testo miniato la parola scritta viene illuminata, chiarificata dalle immagini, che in questo caso anziché chiudere il discorso aprono nuovi orizzonti conoscitivi, nuovi linguaggi, nuovi mondi in cui il lettore è chiamato a compiere un viaggio spirituale e morale, confrontandosi, ponendosi in discussione sul piano antropologico e culturale tra il proprio vissuto e culture altre, distanti talvolta temporalmente od intellettualmente.
Il “De Arte Venandi cum Avibus” di Paladino si pone ancora una volta come “mutus liber”, un testo senza parole, ma in grado di affiancarsi, o meglio di affrancarsi da esse per creare un racconto di grande e profonda introspezione culturale, in cui l’artista ci offre un commento visivo, dove il segno stesso dell’incisione si fa linguaggio universale, in un gioco di citazioni colte che rilancia nuovamente e con forza l’eterno dialogo tra parola e immagine.
La mostra Mimmo Paladino “De Arte Venandi cum Avibus” L’arte di cacciare con gli uccelli sarà visitabile dal 4 dicembre 2021 al 4 febbraio 2022, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.30- 19.30, oppure su appuntamento.
SCHEDA TECNICA :
Mimmo Paladino, “De Arte Venandi cum Avibus” L’arte di cacciare con gli uccelli
In collaborazione con Edizioni d’Arte Berardinelli, Verona
Comunicato stampa: Bernardo Marconi
Foto: Fabrizio Cicconi
Date: 4 dicembre 2021 - 4 febbraio 2022
Orari: da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.30, oppure su appuntamento